lunedì 12 settembre 2011

Cento anni dalla nascita di Ian Fleming, autore dell’inossidabile James Bond



Ian Fleming



Ian Fleming, scrittore inglese e creatore dell’agente segreto James Bond (affascinante e imitato eroe scozzese, play–boy dalle mille avventure, dai mille incontri erotici e dalle mille risorse), nacque a Londra cento anni addietro, il 28 maggio 1908.


Appartenente a un’aristocratica famiglia scozzese, era il figlio di un deputato e il nipote di un banchiere. Perduto il padre giovanissimo, portò a lungo le conseguenze di questo lutto e si sentì oscurato da un fratello più grande, ottimo in tutto. Amò gli sport e a Eton si distinse soprattutto per meriti sportivi. Tentò senza successo l’Accademia militare, fu poi giornalista per Reuters, inviato estero (conosceva bene le lingue che aveva studiato in Germania e in Svizzera), agente di borsa, e alto militare della Marina inglese oltre che agente segreto durante la II Guerra mondiale. Proprio alle vicende e alle Operazioni d’intelligence vissute s’ispirò per il suo immortale personaggio e per le sue storie di spionaggio internazionale, piene di humour, intrighi, azione e raffinata violenza.

Dopo la guerra, lavorò a Londra presso il “Sunday Times”, che lasciò nel 1959 per dedicarsi completamente alla scrittura che lo rese ricchissimo e per trasferirsi in Giamaica, in un “buon ritiro” che chiamò Goldeneye, incantato dalla lettura di “Riflessi in un occhio d’oro (Reflections in a Golden Eye)” di Carson McCullers.

In Giamaica, nel 1952, aveva sposato Anne Geraldine Charteris, figlia di un Lord e prima moglie del Visconte di Rothermere, e proprio durante il viaggio di nozze scrisse Casino Royal (1953), la prima storia di spionaggio dedicata al suo agente segreto (nome in codice “007”). I suoi primi romanzi non avevano suscitato né una grande attenzione di pubblico né i consensi della critica ma John Kennedy – che durante la convalescenza per un intervento chirurgico nel 1955 aveva letto con vero piacere i racconti di Fleming – confessò pubblicamente di considerarli i suoi libri preferiti, incrementando così l’in­teresse per l’autore e le vendite dei suoi libri (sono stati venduti più di 18 milioni di libri, tradotti in almeno 11 lingue).

A James Bond (vero e proprio “alter ego”, cui aveva dato il nome di un apprezzato ornitologo) dedicò 12 racconti, diversi dei quali ispirarono film memorabili, interpretati all’inizio da un altro grande scozzese, Sean Connery, attore dal fascino almeno pari a quello del suo personaggio. Tra questi romanzi, i più noti sono: Dalla Russia con amore (1957), Dr. No (1958), Goldfinger (1959), Operazione tuono (1961) e Si vive solo due volte (1964). Fleming scrisse anche un surreale romanzo per bambini (anch’esso divenuto un film di cult), dal titolo Chitty Chitty Bang Bang (1964).

Dotto bibliofilo e interessato sia alla scienza sia alla tecnologia (della quale ha infarcito i suoi libri), Fleming moriva a Canterbury nel 1964, ad appena 56 anni, per un infarto cardiaco probabilmente provocato dall’eccesso di fumo e di alcol. Ebbe un figlio, Casper, che purtroppo morì suicida per un’overdose nel 1975. (www.zam.it, News, 27/5/2008)

P.S. Casino Royale (scritto da Ian Fleming in Giamaica nel 1953 in meno di due mesi, ispirandosi a episodi di vita vissuta) ebbe un certo successo di critica, aprendo la serie dei libri sull'agente segreto "007" dell'autore inglese, cannibalizzata dal cinema. E' stato adattato dal punto di vista cinematografico due volte.

Il primo film, James Bond 007 – Casino Royale, è del 1967 ed è una sorta di parodia diretta, in mezzo a numerose difficoltà, da registi diversi (John Huston, Val Guest, Ken Hughes, Joseph McGrath e Robert Parrish) con David Niven – nel ruolo di Sir James Bond, ormai in pensione, richiamato per combattere la mostruosa e segreta organizzazione internazionale SMERSH – e con tutta una serie di grandi attori, comici e no, quali Peter Sellers, Woody Allen (che interpreta Jimmy Bond, il confusionario nipote di James Bond, nascosto sotto i panni del Dr. Noah), Joanna Pettet, John Huston, Ursula Andress, Orson Welles, Daliah Lavi, Deborah Kerr, William Holden, Charles Boyer e Peter O'Toole in un cameo. Il film costoso e complicato, dalla trama macchinosa molto diversa da quella del romanzo, è stato salvato soltanto dal cast stellare; termina in modo caotico e paradossale con Jimmy Bond che rivela il suo tragicomico piano segreto di uccidere tutti gli uomini più alti di 140 cm, allo scopo di restare l'uomo più alto e attraente del mondo, al centro dell'interesse di tutte le donne. Una esplosione atomica pone fine alle sue mire uccidendo tutti i circostanti che si ritrovano in paradiso, mentre si vede precipitare  Jimmy Bond–Dr. Noah–Woody Allen giù giù, sino alle fiamme dell'inferno.


Il secondo film tratto da Casino Royale ma il 21° della serie, James Bond 007 – Casino Royale, è del 2006 ed è stato diretto da Martin Campbell che nel 1995 aveva già diretto "Agente 007 – GoldenEye". L'attore britannico Daniel Craig ha ricoperto il ruolo di James Bond (era già stato scelto per il film "Munich" di Steven Spielberg). Settimo dopo David Niven (in effetti, l'attore preferito dallo stesso Ian Fleming), Sean Connery, George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton e Pierce Brosnan, Craig ha dato una diversa e interessante interpretazione del personaggio del fantasioso autore britannico: è un agente segreto giovane, ancora inesperto e ingenuo ma freddo e ironico (in un contesto molto crudo e impressionante), cui viene affidato il compito di vincere al poker presso il Casino Royale del Montenegro il torvo affarista Le Chiffre (Mads Mikkelsenad), legato a una spietata associazione terroristica internazionale. E non manca la femme fatale, Vesper (Eva Green), un'agente del tesoro britannico che deve aiutare James Bond e che di lui sembra innamorarsi mentre supporta invece in segretol'organizzazione terroristica di Le Chiffre: e lei si presenta a Bond, dicendo «Sono il denaro», e James le risponde «Ne vali ogni penny». Il film è stato girato in parte in Italia (sul lago di Como e a Venezia) e ha registrato la presenza di diversi attori italiani (Giancarlo Giannini, Caterina Murino e Claudio Santamaria). E' stato un grande successo di pubblico e di botteghino, e anche la critica lo ha ben giudicato considerandolo uno dei migliori della serie di film dedicati all'agente segreto di Fleming  e giudicando Daniel Carig un ottimo James Bond.

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