martedì 6 settembre 2011

Jack Williamson, il centenario della nascita del papà della fantascienza



Jack Williamson

Vero maestro del genere fantascientifico, ha gettato un ponte tra i pionieri della fantascienza, il francese Jules Verne e l’inglese Herbert George Wells, e il noto divulgatore scientifico Isaac Asimov che negli anni ’50 diede vita anche a racconti di fantascienza tecnologica.


Jack Williamson si laureò presso la Eastern New Mexico University (ENMU) di Portales città ove si era trasferito all’età di 7 anni con la famiglia su un carro da pioniere , e si perfezionò alla Colorado University di Boulder con una tesi su H.G. Wells, autore de “L’isola del dottor Moreau”, “La guerra dei mondi” e molti altri noti testi di fantascienza nei quali lasciava trasparire una sua visione apocalittica del mondo. A Wells, Williamson dedicò più tardi il saggio H.G. Wells: Critica del progresso, che vinse il Pilgrim Award nel 1972.

Autore estremamente prolifico, scrisse ininterrottamente per circa 70 anni, perdendo forse un po’ di smalto e di tensione narrativa nelle ultime opere, ma ebbe il merito di conferire autorevolezza e nobiltà letteraria a un genere amatissimo ma considerato estraneo alla letteratura.

Scrivendo su tutte le più prestigiose riviste dedicate all’argomento, divenne soprattutto noto per la fantascienza spaziale e per il ciclo di storie dedicate alla Legione dello Spazio (scritte tra il 1934 e il 1939), i cui protagonisti erano ispirati ai tre moschettieri di Alexandre Dumas e al John Falstaff di Shakespeare.

Col passare del tempo, Williamson aveva iniziato a piegare i suoi racconti fantastici al giogo di elaborati metodi scientifici e di un attento interesse tecnologico: è di questo periodo il ciclo degli Umanoidi (cui si dedicò tra il 1947 e il 1980), che parlava ante–litteram di androidi e d’intelligenze artificiali.

Insieme a James E. Gunn pubblicò nel 1955 Un ponte tra le stelle, vero capolavoro di fantascienza ambientato in un Impero Stellare, che si mantiene forte con grandiosi «filamenti dorati» che uniscono tutti i mondi per mezzo di un’immensa ragnatela (l’Impero può così agire anche sul pianeta più lontano).

Tutte le opere di Williamson sono state pubblicate in Italia da Urania, e le più importanti ripubblicate di recente nella serie “Urania Collezione” della Mondadori.

La sua notorietà nel genere fantascientifico fu tale che venne invitato come docente di Letteratura di Fantascienza (il primo nella storia della cultura universitaria) dalla ENMU, istituzione accademica alla quale rimase vicino sino alla morte con contributi culturali e fondi economici. A Portales, ove era sempre vissuto, morì quasi centenario nel 2006. (www.zam.it, News, 28/4/2008)


P.S. Ai romanzi di fantascienza di Jack Williamson si sono ispirati tantissimi scrittori di fantascienza e molti registi di cinema. Senza Williamson, non esisterebbe certamente la saga cinematografica di Guerre Stellari (Star Wars), ideata da George Lucas utilizzando anche elementi del fumetto. La saga consta dei tre film realizzati tra gli anni '70 e '80 Guerre stellari, Guerre stellari – L'Impero colpisce ancora e Guerre stellari – Il ritorno, cui seguirono altri tre film girati tra il 1999 e il 2005: Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma, Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni e Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith. Questi film, osannati dal pubblico, furono in effetti maltrattati dalla critica, ma rimarranno comunque nella storia del cinema.

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