mercoledì 21 dicembre 2011

Merle Oberon, attrice di leggendaria esotica bellezza



Merle Oberon


Nel febbraio di cento anni addietro (il 18 – o secondo altre fonti il 19 – del 1911) nasceva a Bombay (oggi Mumbai) Merle Oberon, nata Estelle Merle O'Brien Thompson.

Britannica ma naturalizzata statunitense, fu un'attrice dal fascino esotico molto amata dal pubblico (il suo nome è stato iscritto nella Walk of Fame di Hollywood).

Nacque in India da padre irlandese (un ingegnere ferroviario) e da Charlotte, una inglese dalle origini Māori–cingalesi; il documentario australiano "The Trouble with Merle" (2002) ha sostenuto però che Merle avesse avuto un padre diverso e fosse in effetti nipote di Charlotte e figlia biologica di Costance (partorita da Charlotte a 14 anni).

Dopo la morte prematura del padre (aveva soltanto tre anni) trascorse l'infanzia con la madre in miseria, prima a Bombay e poi a Calcutta, ove frequentò la Calcutta Amateur Dramatic Society.

All'inizio della sua carriera ebbe grandi difficoltà, in quanto considerata una mezzosangue: ciò la portò a nascondere, sempre e strenuamente, le sue origini (sostenne di essere nata in Tasmania, Australia). Trasferitasi in Europa, a Nizza, conobbe il noto regista–produttore inglese Rex Ingram (1892–1950), attivo tra il 1916 e il 1932, che la scritturò per una piccola parte: era rimasto fulminato dalla particolare grazia femminile e dalla fotogenia della giovanissima Merle.

Andata in Inghilterra nel 1928, lavorò in un night club con il nome d'arte di "Queenie" (preso in onore della regina Mary che aveva visitato l'India nel 1911) e continuò a recitare in piccolissimi ruoli nel cinema. La sua carriera prese il volo quando conobbe il grande regista anglo–ungherese Alexander Korda (1893–1956), che con lo pseudonimo di Merle Oberon la chiamò a recitare per Le sei mogli di Enrico VIII (The Private Life of Henry VIII) (1933) insieme con Charles Laughton – interpretava Anna Bolena – e per La primula rossa (The Scarlet Pimpernel) (1934) con Leslie Howard (del quale s'innamorò).

Nel 1939 sposò Korda (divorziò nel 1945) e insieme al marito fece il grande salto per Hollywood sotto l'ala protettrice del produttore Samuel Goldwyn: interpretò prima L'angelo delle tenebre (The Dark Angel) (1935) di Sidney Franklin con Fredric March (aggiudicandosi una nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista), poi il ruolo di Cathy in Cime tempestose (Wuthering Heights) (1939) di William Wyler (tra gli sceneggiatori, John Huston) con Laurence Olivier (che avrebbe voluto la compagna Vivien Leigh) e David Niven (col quale aveva avuto una seria relazione sentimentale). Il film era tratto dallo straordinario romanzo–poema di notevole forza fantastica, scritto dalla grande scrittrice inglese Emily Brontë e caratterizzato da una immaginazione tesa al sovrannaturale. Libro e film narrano l’amore romantico e tragico tra Catherine e Heathcliff (si tratta, in effetti, di un triangolo perché Catherine nutre anche affetto, seppur di natura molto diversa, per il marito Edgard Linton). Il film seppe rendere a meraviglia quest'amore cupo e allucinato, fatale e distruttivo, che spezza i cuori di tutti non lasciando spazio a nessuno, tutto distruggendo e calpestando intorno a sé con ferocia e disperazione, compresi gli stessi protagonisti. Merle Oberon interpretò alla grande una sensibile giovane donna in crisi con l'ordine stabilito, devastata da un amore violento, e armonizzò in modo intenso con la natura selvaggia e la brughiera solitaria (battuta dal vento, verdeggiante di muschio e fiorita di erica), che furono filmate in modo superbo creando uno scenario e un’atmosfera dal fascino irrepetibile.

Nel 1937, durante le riprese di Io, Claudio (I, Claudius), diretto da Josef von Sternberg e prodotto da Korda (aveva il ruolo di Messalina), la Oberon subì un terribile incidente che le lasciò delle vistose cicatrici al volto che dovette mascherare con uno spesso cerone (si parlò anche di un'allergia ai cosmetici). Seguì L'eterna armonia (A Song to Remember) (1945) di Charles Vidor con Paul Muni, in cui interpretava il ruolo della eccentrica scrittrice George Sand.

Dopo aver sposato nel 1945 Lucien Ballard (1908–1988), direttore della fotografia statunitense (aveva studiato una particolare tecnica di luce per eliminare i problemi del viso della moglie, conosciuta come "Obie") – divorziò nel 1949 – , Merle Oberon si era fidanzata con Giorgio Cini, figlio del nobile finanziere italiano Vittorio Cini e dell'attrice Lyda Borelli, e assistette di persona all'incidente aereo che ne provocò la morte subito dopo il decollo dall'aeroporto di Cannes (Vittorio Cini istituì in memoria del figlio la "Fondazione Cini", noto centro di arte e cultura).

La fine degli anni quaranta vide il declino di Merle Oberon: tra i film più importanti interpretati in seguito è da ricordare Désirée (1954) di Henry Koster con Marlon Brando e Jean Simmons, in cui l'attrice interpretava il ruolo di Joséphine de Beauharnais. Dagli anni cinquanta fece, inoltre, molta televisione.

Nel 1957 aveva sposato l'industriale italiano Bruno Pagliai (divorziò nel 1973), col quale visse in Messico, adottando due bambini. Dal 1975 sino alla sua morte visse con il quarto marito Robert Wolders, un attore televisivo olandese che divenne poi il compagno dell'attrice Audrey Hepburn.

Colpita da infarto, Merle Oberon moriva il 23 novembre del 1979 a Malibu, in California (si era ritirata dalle scene nel 1973).

Fu sepolta al Forest Lawn Memorial Park Cemetery di Glendale, nei pressi di Los Angeles.


Nel 1983 Charles Higham and Roy Moseley pubblicarono "An Autobiography of Merle Oberon" e nel 1895 Michael Korda (nipote di Alexander Korda) pubblicò un romanzo a metà tra realtà e finzione dal titolo "Queenie" (1985), divenuto un best–seller (diede origine a una miniserie televisiva nel 1987). ("Persinsala.it", 19 febbraio 2011)

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