lunedì 5 dicembre 2011

Silvio Gigli, uno dei padri creativi della radio


Silvio Gigli

Versatile uomo di cultura (è stato giornalista, scrittore, regista e strabiliante conduttore radiofonico), Silvio Gigli è nato a Siena il 10 agosto di cento anni addietro, nel 1910. Morì a Roma il 7 febbraio del 1988 presso il Policlinico Gemelli a causa di un infarto.

Di umili origini – era il figlio di un vetturino – divenne uno stimato giornalista della carta stampata per i quotidiani toscani "La Nazione" e "Telegrafo"; passò quindi all'EIAR ove esordì come attore–regista nella rubrica I littoriali della cultura e dell'arte, scritto da Fulvio Masti e dedicato alla storia artistica e culturale di Siena. Visse gli albori delle trasmissioni radiofoniche, sia come cronista (appassionato e polemico contradaiolo della Tartuca, fu il radiocronista ufficiale del Palio di Siena e in televisione affiancò Paolo Frajese durante le telecronache del Palio) sia come ironico e divertente presentatore.

È stato forse tra gli intrattenitori più originali e conosciuti della radio nel periodo compreso tra il 1944 e gli anni '80 e può considerarsi l'antesignano di Mike Bongiorno e Pippo Baudo. Erano suoi i programmi premiati da grandi ascolti Radio Igea (1939), presentato insieme con la mitica Maria Luisa Boncompagni, che in onda di domenica si occupava dei malati ricoverati negli ospedali, e L’ora del dilettante che portò alla luce il talento di Corrado. Erano suoi i testi di Mario Pio, lo straordinario personaggio creato per l'allora emergente Alberto Sordi, e la serie di trasmissioni del Terziglio (1942) che tra gli autori vedeva anche Federico Fellini. Inventò il radio quiz Botta e risposta (il primo quiz italiano in assoluto), che andò in onda dal 1944 al 1948 e che prevedeva piccoli premi d'importazione americana offerti dagli sponsor (vi partecipò anche la giovanissima principessa Margaret d'Inghilterra).

Seguirono le trasmissioni radiofoniche Briscola (1949) e Giringiro (1949–50). Nel 1951 conobbe un enorme successo con Sorella Radio, presentato in coppia con Maria Luisa Boncompagni, indimenticabile programma che tanta emozione ha provocato nella generazione che si era lasciate alle spalle le difficoltà post–belliche. Chiamato a Radio Milano, nello stesso anno, diresse Caccia al tesoro, scritto da Garinei, Giovannini e Verde, con l'allora sconosciuto imitatore Alighiero Noschese.

Fu poi la volta di Punto interrogativo (1952), La famiglia dell'anno (1956) – competizione a carattere regionale – e Il paese della discordia (1959). Durante gli anni '50 curò l'intelligente e innovativo programma La Radio per le scuole. Seguirono: Il disco magico (1961), un concorso radiofonico che fece conoscere al pubblico Loretta Goggi, e I due campioni (1962). A lui spetta il merito di aver ideato la serie di Interviste impossibili (tra le quali quelle a Guglielmo Marconi, Luigi Pirandello e Grazia Deledda). È stato anche un abile scopritore di talenti: grazie al suo programma Voci nuove, portò alla ribalta Gianni Morandi, Orietta Berti e Iva Zanicchi.

Riuscì a portare in radio il grande Paolo Panelli, che ebbe un successo enorme. Tra gli anni 60' e gli 80' continuò a essere un protagonista della radio con Piccola storia della canzone italiana (che lanciò Domenico Modugno e Delia Scala) e Piccola storia della commedia musicale. Dopo la pensione nel 1972, rimase come consulente della RAI curando numerosi programmi rievocativi. Negli anni 70' e 80' produsse e presentò per l'emittente televisiva fiorentina Canale 48 lo storico programma Botta e risposta (che fu esportato negli Stati Uniti e trasmesso dalla Nbc) e la trasmissione Vincere in due

Autore letterario, scrisse i libri La contrada (con disegni di Bruno Marzi), dedicato alle atmosfere di Siena e ai rituali misteriosi del suo Palio; Gigliate, Tutti sulla mia barca e alcuni volumi di fiabe per i più piccoli e di racconti per ragazzi. In occasione del settimo centenario dantesco, nel 1965 fu nominato Accademico della Crusca.

Gigli amò anche il cinema: tra la fine degli anni '40 e gli inizi degli anni '50 recitò come attore cinematografico in Botta e risposta (1950) di Soldati, in Fiorenzo il terzo uomo (1951) di Canzio e in La tratta delle bianche (1952) di Comencini.

Profondamente legato alla sua Siena, gli piaceva concludere le sue trasmissioni sul Palio con le parole « Nel tripudio di bandiere e colori, Siena trionfa immortale».

Dopo la morte, per sua espressa volontà, fu seppellito a Siena (aveva detto ai suoi familiari: «Desidero ritornare alle origini che sono sempre state salde e che hanno rappresentato un punto di riferimento preciso nella mia vita»). E Siena non lo ha mai dimenticato: gli ha dedicato il premio giornalistico assegnato durante la manifestazione "Festa del Luca" che si tiene nel paese di San Gusmè (la statuetta di Luca Cava, seduto su un rudimentale gabinetto – personaggio inventato da Silvio Gigli e assurto a emblema di uguaglianza – presenta l'umoristica epigrafe da lui dettata: «Re, imperatore, papa, filosofo, poeta, operaio, contadino: l'uomo nelle sue funzioni. Non ridete: pensate a voi stessi»).

Nel 2003, inoltre, il Comune di Siena gli ha intitolato una piazza (in quella occasione si disse: «L'intitolazione della piazza a Silvio Gigli è un modo ulteriore scelto dalla città per valorizzare l'opera di un grande giornalista senese. Una voce importante che ha saputo, attraverso i microfoni della radio, raccontare tutto lo spirito del Palio e di Siena... La Piazzetta Silvio Gigli è un omaggio a tutta la sua vita e al suo lavoro.»).

Nel volume 50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale (2004), Massimo Emanuelli ha dedicato un ampio spazio a Gigli e alla sua influenza sullo sviluppo del mezzo radiofonico.

Silvio Gigli ha dato inizio, inoltre, a una tradizione familiare che prosegue in ambito televisivo col figlio Cesare e il nipote Stefano. ("Persinsala.it", 10 agosto 2010)

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